
Il Network Marketing si studia all’università bocconi, lo sapevi?
È piuttosto normale che chi lavora nel network marketing ne parli bene, anche se la cosa non è a dire il vero così automatica.
È comprensibile anche che molti imprenditori in tutto il mondo apprezzino questo modello di business.
Ma cosa ne pensano gli economisti, gli esperti di marketing e più in generale il mondo accademico?
In questo articolo parliamo proprio di questo.
Cominciamo!
Se vuoi andare dritto al sodo, guarda ora il video introduttivo al corso Apprendista Networker.
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Spesso si leggono critiche feroci nei confronti del network marketing e molti lo etichettano come una truffa, senza conoscere minimamente la materia.
Cosa c’è di meglio che informarsi rivolgendosi ai massimi esperti del settore?
Forse pensi che il network marketing o multi level marketing sia un argomento di cui nelle università, specie da noi in Italia, non si parla.
Invece non è assolutamente così e anzi, si tratta di un tema che viene analizzato nello specifico così come anche in interessanti convegni aperti a tutti.
L’hai visto Di Gasparro qui sopra in foto sulla tua sinistra? 😀
In carriera mi è capitato di essere parte attiva di un’importante convegno in collaborazione con il Comune di Roma già nel 2013. Cliccando Qui trovi l’articolo di quel giorno.
Il moderatore della giornata è stato l’onorevole Maddison Godoy Sanchez.
La conoscenza regala un grande potere che ti porta su un altro livello.
Prima di etichettare o giudicare qualsiasi cosa, bisognerebbe approfondire e studiare, fare ricerca.
Sempre.
Cosa pensa il mondo accademico internazionale del network marketing?
Il network marketing, per molti esperti a livello internazionale, può essere una valida risposta alla crisi dell’occupazione e alla difficoltà che sempre più persone e intere famiglie incontrano nella loro vita quotidiana.
Nel 1971 l’economia americana (e mondiale) è uscita dal suo sistema aureo.
C’era fame di denaro (o di sordy, ndr) e molto semplicemente si è iniziato a stamparlo, senza che fosse legato ad alcun valore reale e solido.
Questo graduale e progressivo allontanamento dalla realtà ha portato ad un grande boom economico, ma ha avuto un caro prezzo che ci siamo ritrovati a pagare nei decenni successivi e che in parte stiamo ancora pagando.
Il ceto medio è esploso, il dollaro per lungo tempo è stato svalutato, così come gli immobili.
Alcune persone avevano fatto pacconi di soldi diventando milionari e improvvisamente l’accesso al credito era a disposizione di chiunque, senza troppe difficoltà.
Le banche facevano poche domande e distribuivano denaro con eccessiva leggerezza.
La gente usava la carta di credito e poi per ripagare i debiti usava altre carte, il bancomat o magari chiedeva un prestito.
Il crollo finanziario globale non era poi così difficile da prevedere, ma i disastri di Lehman Brothers e Bear Stearns sorpresero comunque molti.
Parecchie persone hanno perso i loro posti di lavoro e perfino le loro pensioni.
I problemi dagli USA si sono poi allargati a macchia d’olio.
Per quanto riguarda l’Italia, secondo dati dell’ISTAT tra il 1993 e il 2011 le retribuzioni sono rimaste ferme o nel migliore dei casi sono cresciute molto meno di quanto avrebbero dovuto.
Il reddito reale a disposizione delle famiglie italiane è diminuito nel 2011 per il quarto anno consecutivo, tornando ai valori di dieci anni prima.
Nel periodo tra il 2000 e il 2011, con una crescita media annua pari ad appena lo 0,4%, l’Italia risultava ultima tra i ventisette stati membri dell’Unione Europea.
Per fortuna siamo, o meglio eravamo, un popolo di risparmiatori intelligenti.
Molte famiglie hanno dovuto intaccare i loro personali “tesoretti” per far fronte alle spese quotidiane e nel tempo hanno per forza di cose dovuto imparare a ridurre i consumi e a cambiare in modo piuttosto radicale il loro stile di vita.
La riduzione dei consumi si traduce in molti casi in minori entrate per le aziende e si entra così in un circolo vizioso.
Ci sono meno soldi e questo fa girare meno l’economia.
Spendendo meno non si risparmia, ma ci si impoverisce tutti sempre un po’ di più.
Un giorno alla volta.
La crisi generale è iniziata nel 2007 poco più o poco meno e solo nel primo trimestre del 2012 hanno fallito circa 3000 imprese.
Questo vuol dire che in quel periodo, ben 33 aziende al giorno del nostro Paese hanno chiuso i battenti.
La disoccupazione oggi è ancora alta e sempre secondo le rilevazioni dell’Istat in un solo anno si possono perdere anche 620.000 posti di lavoro.
Oggi circa una grande percentuale di giovani è senza lavoro e quei pochi che ce l’hanno, non hanno molte possibilità concrete di crescita.
Non ci sono mai stati così tanti disoccupati in Italia.
Più disoccupazione significa più povertà.
Le cifre parlano di 8,3 milioni di italiani che nel 2010 erano in condizioni di povertà, ovvero circa il 13,8% dell’intera popolazione del Paese.
Oggi si parla di povertà assoluta per circa 3-5 milioni di nostri connazionali.
Un concetto come quello di “posto di lavoro fisso” praticamente non esiste più o quanto meno va ripensato in profondità.
In questo quadro generale piuttosto desolante cosa consigliano gli esperti di economia, a livello internazionale?
Una possibile soluzione è quella di guardare proprio al network marketing.
Per molti esperti, anche nell’ambiente accademico, quella del network marketing è una possibilità concreta per avviare un’attività in proprio, principale o secondaria che sia.
Entrare in un MLM offre la stessa libertà d’azione di un’attività imprenditoriale, eliminando però molte problematiche a questa generalmente collegate. Controlla tu stesso i numeri e le statistiche di questo settore, sono impressionanti e te ne ho parlato in questo articolo.
Mettersi in proprio non è affatto semplice.
Una buona azienda di network marketing offre prodotti di qualità, ricercati dalle persone e ha sviluppato un piano economico che permette, impegnandosi a dovere, di crescere molto, anche piuttosto rapidamente. Di tutte queste caratteristiche ne ho parlato in questo articolo.
Fare il dipendente oggi è sempre più difficile, ma anche ammesso di trovare un lavoro (e di riuscire a tenerselo), le possibilità di crescita economica saranno lente e molto limitate.
Fare l’imprenditore a certi livelli richiede investimenti ed è comunque rischioso.
Entrando in un buon MLM, non ci sono investimenti importanti da fare o rischi da correre e si può veder aumentare i propri guadagni nel giro di pochi anni o addirittura di pochi mesi.
Si può arrivare a livelli di remunerazione spesso impossibili anche dopo una vita di lavoro da dipendente, passando molte ore della propria vita, ogni giorno, chiusi in un ufficio a fare cose di cui non ci interessa nulla, con persone che magari ci stanno pure antipatiche.
Il network marketing non permette solo di lavorare anche in tempi di crisi e di guadagnare potenzialmente molto bene, ma consente di cambiare il nostro stile di vita in meglio.
Ha sostanzialmente i vantaggi di un lavoro autonomo, senza tutti i suoi rischi.
Scegliendo un’azienda con un buon piano marketing le opportunità di crescita sono concrete e il tutto in tempi sorprendentemente rapidi.
Ho sentito in 10 anni di carriera tante di quelle storie che non puoi nemmeno lontanamente immaginare.
Non sto dicendo che il network marketing sia la soluzione a tutti i problemi economici a livello globale, ma che è un modello che funziona e che andrebbe conosciuto di più, senza i pregiudizi che invece spesso ci sono sull’argomento.
Pregiudizi, critiche, gossip estremo come se piovessero.
Ripeto, queste cose non sono io a dirle.
Non è Riccardo Di Gasparro a dirle.
Queste cose le affermano numerosi docenti universitari, ricercatori ed esperti, in varie parti del mondo Italia inclusa.
Cosa pensa il mondo accademico italiano del network marketing
Il fatto che all’estero buona parte del mondo accademico, oltre che economico, apprezzi le possibilità date a tutti dal network marketing non ti sembra abbastanza?
Bene.
Vediamo allora più nello specifico cosa succede da noi in Italia.
“Il network marketing è un modello di business che consente l’autorealizzazione”
Questo non lo dico io, ma è stato affermato durante una conferenza fatta nella prestigiosa Università Bocconi di Milano.
Queste parole sono uscite dalla bocca della Dottoressa Carolina Guerini, docente di ruolo presso la LIUC nel settore Secs P08 – Economia e gestione d’impresa.
Coordinatrice del Focus Marketing della Laurea Specialistica in Economia e Management dell’Università Cattaneo, dove è titolare dei Corsi: Marketing, International Marketing, Innovazione e sviluppo del prodotto e Digital Marketing.
La dott.ssa Guerini è anche docente senior dell’Area Marketing della SDA Bocconi e in occasione del 6° Forum Avedisco tenutosi presso la Sede del Sole 24 Ore a Milano, ha spiegato come il network marketing, non solo sia legale, ma anche un modello straordinariamente efficace.
Ne ha parlato anche alla Convention PEF Italia nel 2015, ecco a te il video preso da YouTube.
Facendo rete, creando dei network e sfruttandone le possibilità, si può finalmente approcciarsi in modo diverso alla vendita e superare ogni crisi economica, nazionale o internazionale che sia, facendo ripartire l’economia e avviando, una volta tanto, un circolo virtuoso.
Chi lavora nel network marketing e lo fa bene, guadagna e fa guadagnare anche altri soggetti (per fare questo c’è bisogno di grandi doti di leadership), fa conoscere prodotti di qualità che danno risposte concrete ad esigenze sentite e diffuse.
Non ultimo può crearsi nel tempo delle rendite che possono permettere di affrontare il futuro con maggiore serenità (facendosi un gran culo, c’è da dirlo e sottolinearlo).
Le entrate passive, o automatiche che dir si voglia, sono un grande tema molto caro ad economisti, imprenditori e naturalmente anche al mondo accademico, perché in effetti possono veramente fare la differenza nella vita delle persone, slegando almeno in parte i tradizionali concetti di guadagno e lavoro, che ormai per molti versi sono indubbiamente superati.
L’effetto social network e il network marketing
Il mondo accademico italiano fa spesso riferimento al network marketing come ad una delle prime reti sociali.
Le aziende di network marketing esistono da prima che facessero la loro comparsa popolari social network come Facebook, Instagram, Twitter e ne condividono effettivamente alcuni aspetti.
Una rete (network) di persone che parla di un prodotto (o di qualsiasi altra cosa) si rivela un modello estremamente interessante per la condivisione di informazioni e non ultimo anche per la vendita.
Non a caso oggi Facebook e altri social sono simili a dei super mercati online dove è possibile acquistare praticamente di tutto.
Il network marketing, così come i social network, si basano su reti sociali e su relazioni tra le varie persone che vi partecipano. Ti segnalo questa grande guida per sapere come e perché dovresti fare Network Marketing, clicca qui.
Questo tessuto di relazioni è una risorsa molto preziosa.
Se vuoi avere successo nel network marketing (appena puoi prenditi tutte le info al riguardo nella sezione Network Marketing avanzato) devi investire proprio su questo aspetto.
Questo dopo aver scelto un’azienda seria, con prodotti di elevata qualità.
Spesso il mondo accademico è molto lontano dalla realtà e dalla quotidianità e spesso parla solo di teoria… ma sembra aver compreso bene le potenzialità del network marketing, che non è un modello di business recente.
Se sei tra gli indecisi, che ancora non sanno bene cosa pensare di questo modo di vendere e fare marketing, se hai ancora dubbi sulla sua effettiva legalità o magari solo sulla sua efficacia, spero che sapere che alla Bocconi e in altri prestigiosi atenei, in Italia così come all’estero, i MLM sono apprezzati, ti possa dare la giusta spinta o comunque un po’ di serenità in più.
Non perderti nemmeno questi due articoli importantissimi:
- Network Marketing truffa: tutta la verità
- Network Marketing illegale o legale? Tutto quello che devi sapere.
Il Network Marketing si studia all’università. Le opinioni degli utenti
Alcuni parlano di invenzioni, altri di falsità, miti o leggende. Tutti hanno il loro punto di vista, ma pochi, pochissimi perdono anche solo un minuto per verificare.
Purtroppo questa è la situazione di oggi sul web, in particolare se ci si limita a quello italiano.
Sono numerosi quelli che anziché vedere come una cosa interessante il fatto che il network marketing sia materia di studio all’università e cercare di capire se effettivamente questo modello distributivo vada rivalutato, si trincerano e negano l’evidenza limitandosi a dire che non è vero che nelle università si studia MLM.
Peccato che ci siano tonnellate di informazioni al riguardo tra video, articoli su giornali importanti e via dicendo.
Perché rendersi ridicoli e negare l’evidenza? Perché chiudersi ad ogni forma di confronto? Non si tratta di vincere o perdere, ma di crescere e di confrontarsi. Se si sbaglia si può sempre imparare e cambiare idea. Pochi però purtroppo sembrano abbastanza maturi e intelligenti per riuscirci.
Un gran peccato, ma va bene lo stesso.
Vendita diretta, modello distributivo e modello d’impresa
Il mondo accademico non ha nessun interesse nel promuovere il network marketing, così come anche nel demonizzarlo.
Se un economista o comunque uno studioso fa bene il suo lavoro si limita a fotografare una situazione, analizzarla e raccontarla, possibilmente senza filtri.
Il network marketing funziona e anche in periodi economicamente non facili da buoni risultati, è normale quindi che diventi oggetto di interesse e anche di studio.
Anzi, a dirvi la verità, più c’è crisi e più il network marketing funziona.
Non dimentichiamoci che stiamo parlando di un settore che fattura più dell’industria del cinema e della musica messa insieme, dati alla mano.
Studiando seriamente il network marketing in ambito accademico, è possibile capirne ancora di più le grandi possibilità.
Mentre troverai tante persone ignoranti che ne parlano male (vere e proprie capre, ndr), se ti rivolgi a docenti, ricercatori o comunque all’élite culturale del paese, la musica spesso cambierà e di parecchio.
Tanti imprenditori apprezzano il network marketing, ma il fatto che questo apprezzamento sia condiviso anche da chi dedica la vita a studiare modelli di marketing e strategie per fare business in modo vincente, è senza dubbio un valore aggiunto non da poco.
Le aziende di network marketing sono imprese di vendita diretta.
Offrono quindi dei prodotti o servizi e li metto a disposizione di qualcuno che li venda.
Queste aziende preferiscono dirottare buona parte del denaro solitamente speso in pubblicità per ricompensare la loro rete di distribuzione.
Parlare solo di vendita diretta potrebbe quindi essere limitante.
Quello del network marketing è un modello distributivo, con le sue regole e dinamiche.
Ma non è neppure solo questo.
Il modello distributivo diventa infatti anche un modello d’impresa e se ne parla da tempo anche all’università di Harvard.
Il distributore non vende solo dei prodotti, ma diventa un vero e proprio imprenditore senza però accollarsi i rischi del caso.
Fare impresa non è facile.
Non lo è da nessun parte in realtà, ma in Italia è spesso un vero e proprio incubo.
Con il network marketing è possibile iniziare a lavorare senza grossi investimenti, senza rischi e potendo contare su prodotti di massima qualità. Ho parlato di aziende, di prodotti e molto altro in questo articolo, clicca qui.
Chi non si limita ad essere un venditore, ma diventa un imprenditore e inizia a duplicare competenze e leadership, farà crescere la sua rete di distribuzione e con essa vedrà aumentare nel tempo le sue entrate, attive e passive.
Te lo garantisco, in prima persona.
Abbiamo finito.
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Ciao e a presto, ci vediamo sul campo e in community!
E nel Blog, ovviamente 🙂
Riccardo Di Gasparro
Sempre molto interessanti i tuoi articoli una volta finito di spararmi questo corso gratuito sto pensando seriamente di prendere tutti e tre i tuoi libri grazie
La diffido a togliere ogni riferimento NON AUTORIZZATO alla mia persona e all’Università Bocconi.
MA E” POSSIBILE CHE NON CONOSCA NEMMENO LE REGOLE GIURIDICHE DI BASE quando pretende di saper scrivere le comunicazioni di marketing?
LA PREGO DI INTERVENIRE IMMEDIATAMENTE
CAROLINA GUERINI
Buongiorno Carolina Guerini. E’ onestamente imbarazzante leggere questo suo commento scritto in questo modo.
Lei mi sta parlando di “comunicazioni di marketing” e a quanto pare non è a conoscenza del fatto che scrivere IN QUESTO MODO ONLINE, UTILIZZANDO CARATTERI GRANDI, EQUIVALE A STRILLARE. Inoltre, vedo che da professionista di livello quale è nel suo settore, non riesce nemmeno ad interpretare un semplice articolo scritto con l’obiettivo unico di fare solo buona informazione su un settore molto complesso come quello del network, fraintendendolo addirittura con una “comunicazione di marketing”.
La follia.
Da quando un articolo che riporta semplici informazioni che si possono comunque trovare online facendo un po’ di ricerca, diventa in automatico una “comunicazione di marketing”? Secondo lei, per avere il diritto di scrivere un articolo sul mondo del network o semplicemente di parlarne, è necessario conoscere “le regole giuridiche di base”?
Se fosse davvero così come dice lei, il mondo del network fatturerebbe circa 87 euro all’anno (lorde) per il semplice fatto che sarebbe induplicabile e da professionista qualificata dovrebbe saperlo.
Questo suo commento mette in evidenza una sola cosa: lei conosce sicuramente benissimo l’industria del network, le associazioni e tutte le cose che girano intorno a questo settore, ma solo a livello teorico. A livello pratico è sotto lo zero, come il 95% dei professori e degli insegnanti italiani che sono solo in grado di riempire di nozioni teoriche la testa di tutti gli studenti.
Poi gli stessi scoprono che il mondo del lavoro è tutt’altra cosa.
Per il resto mi spiace l’abbia presa così male, calcolando che online è pieno di articoli e siti che da anni la ritraggono come per esempio https://www.michelevalletta.com/la-professoressa-carolina-guerini-ci-parla-del-network-marketing/ (articolo scritto nel 2017) o https://lywork.wordpress.com/lyoness-studiata-da-carolina-guerini/ , con tanto di intervista.
Anche su Youtube ci sono fiumi di video e dirette su di lei e onestamente dubito che siano stati tutti autorizzati 😀 (glieli segnalo nel caso io possa esserle da aiuto). Se scrive “carola guerini network marketing” esce il mondo intero:
1) Video pubblicato da PEF spa (lo stesso identico video che ho inserito nel mio articolo)
2) Video pubblicato da Ivan Bianco
3) Video pubblicato da AVEDISCO
4) Video pubblicato da Flavia Ramadori (incontro Jeunesse)
5) Video pubblicato da Altro risparmio (altro incontro Jeunesse, video registrato da telefonino)
6) Video pubblicato da Michele Perico (sempre incontro Jeunesse)
7) Video pubblicato da JTeam Network (canale youtube Jeunesse)
8) Video pubblicato da Giuseppe Apollo
9) Video pubblicato da World Global Network, la nuova generazione!
10) Video pubblicato da Antonio Luciani
11) Video pubblicato da Fabio Buonomo
12) Video pubblicato da Cryptocurrency Official (giusto per tenerla informata, nel mondo del network collegato alle crypto ci sono stati più scam negli ultimi anni di tutte le storie di truffa del network da quando esiste)
13) Video pubblicato da Vanessa Panella (sempre incontro Jeunesse)
14) Video pubblicato da Wellness Project
15) Video pubblicato da Simone Cecchi
16) Video pubblicato da Antonio Boccia
E altre valanghe di video in cui lei parla del mondo del network. Mi fermo qui altrimenti non pranzo nemmeno con la famiglia.
Insomma, dubito che queste persone e canali youtube siano stati tutti autorizzati. In ogni caso non sono cose che mi riguardano e per me il rispetto viene prima di tutto, quindi la tolgo senza nessun problema (le do solo il tempo di leggere la mia risposta).
In realtà devo dirglielo, la tolgo anche per un altro importantissimo motivo: calcolando che il mio blog è, numeri alla mano (quasi un milione di visite ogni anno, sempre in crescita), il più letto e seguito di tutta l’industria non solo in Italia ma anche in Europa, non ho nessuna intenzione di fare pubblicità a professionisti che strillano e aggrediscono verbalmente online e che non sono in grado di interpretare nemmeno un articolo.
Ah giusto per la cronaca nel caso non fosse chiaro: nel mio articolo su di lei ci sono scarse 10 righe e non ho detto o affermato nulla sul suo conto al posto suo. Ho semplicemente copiato e incollato il link del video pubblicato sul canale youtube di PEF spa.
E pensare che le avevo pure fatto dei complimenti.
Tante belle cose.
E’ IL SUO DI COMMENTO CHE NON MERITA ALTRE REPLICHE PROPRIO PERCHE’ E’ EVIDENTE IL SUO TENTATIVO DI CONTINUARE AD AVVALERSI DEI PROFESSIONISTI DEL SETTORE PER AVERE UN PO’ DI VISIBILITA’ . La invito e diffido nuovamente a togliere ogni riferimento alla mia persona e all’Università Bocconi, ancorché ‘copiato’ da fonti terze, come afferma dice Lei……. ( 21.04.2021 ore 9.45).
Carolina Guerini