
Tutte le info che cerchi su tassazione e aspetti fiscali del Network Marketing
Molti siti parlano di Network Marketing e spiegano quanto sia facile iniziare quest’attività e come grazie ad essa si possa guadagnare bene.
In pochi però affrontano un tema che invece è veramente importante per chi vuole lavorare con serietà e continuità in un network, ovvero le questioni legali e fiscali.
Fare network marketing in Italia è legale? Chi fa network marketing paga le tasse?I distributori devono fare fattura? Bisogna per forza aprire una Partita Iva?
Queste sono alcune domande che la gente si pone, ma alle quali spesso su blog e siti di settore non viene mai data una risposta precisa. Oggi affrontiamo questo discorso proprio per dare una risposta definitiva!
Cominciamo subito!
Se lavori devi pagare le tasse.
Se avvii un’attività come lavoratore autonomo o come imprenditore devi aprire una Partita Iva.
Lavorare per un’azienda di Network, che sia seria, abbia una sede in Italia e investa adeguatamente sui suoi distributori, ti semplifica moltissimo le cose.
Se pensi che lavorare nel network marketing in modo del tutto legale, pagando le tasse e i contributi previdenziali sia complicato o magari impossibile, è tempo che ti ricreda, le cose non stanno così.
Fare le cose per bene è più facile di quanto pensi.
Una volta tanto le leggi italiane non complicano troppo la vita a chi vuole darsi da fare.
Le aziende di MLM fanno il resto, cercando di rendere l’attività dei loro distributori il più semplice possibile, d’altra parte è nel loro interesse che sia così.
Pensaci bene, se chi lavora in un network marketing avesse sempre problemi col fisco, ricevesse multe e contestazioni, la voce si spargerebbe rapidamente e le aziende farebbero molta fatica a trovare nuovi collaboratori.
La verità è invece che gli aspetti fiscali e legali del MLM non sono difficili da capire, ci sono poche cose che vanno fatte per essere sempre in regola, io cerco di spiegartene alcune, per ogni altra cosa o per porre domande sulla tua specifica situazione ti consiglio di parlare con un esperto.
Non andare dal primo commercialista che trovi, ma possibilmente cercane uno che ne capisca di network marketing, così starai ancora più tranquillo.
Perché? Perché è giusto che tu conosca questa grande verità: la maggior parte di tutti i commercialisti presenti sul territorio italiano, NON CAPISCE UNA MAZZA DI MLM.
Te l’ho scritto anche in grande.
Ebbene si. Fanno i commercialisti e pensano ancora oggi all’alba del 2020, che un business serio e legale come quello del network, sia invece una truffa o un piramidone da evitare.
Delle vere e proprie capre.
Abbi pazienza, dovevo dirtelo.
Il network Marketing e le tasse: c’è anche l’aspetto etico
Prima di scendere nel dettaglio sulle questioni legali, fiscali e contributive del network marketing, voglio parlare un po’ di etica, aspetto che oggi troppo spesso è sottovalutato, nel lavoro e non solo.
L’etica per fare network marketing in modo serio e sostenibile è fondamentale.
Fare network non vuol dire fregare la gente e neppure il fisco.
Se si vuole crescere, non solo economicamente, ma anche umanamente, il network marketing è un ottimo modo per farlo, bisogna però muoversi in modo etico.
Lamentarsi dell’elevata pressione fiscale italiana è oggi come oggi uno sport nazionale.
Possiamo essere più o meno d’accordo con il fatto che in Italia si paghino una valanga di tasse rispetto a servizi che parecchie volte non sono all’altezza.
Fare questi discorsi serve a qualcosa?
Ma anche no.
Bisogna pagare le tasse, lavorare, produrre, fare soldi, cercare ognuno nel proprio piccolo di cambiare le cose, senza però aggirare le regole o si finisce in un attimo per passare dalla ragione al torto.
C’è gente che si riempie la bocca con discorsi sull’etica e su come avere successo nel MLM in modo sano, poi però, per esempio, evade il fisco perché ha codici attività intestati a uzbeki in Madagascar.
Ogni tanto un po’ più di coerenza sarebbe opportuna…
Se vuoi che il network marketing diventi il tuo secondo lavoro (e col tempo il primo, come è successo al sottoscritto) preparati semplicemente a fare quello che c’è da fare.
Il network marketing come secondo lavoro: quali sono gli aspetti legali e fiscali?
Molte delle persone che si avvicinano al network marketing iniziano a svolgere questo business come secondo lavoro e alcuni purtroppo lo fanno in nero.
A parte il fatto che poi certe azioni si pagano molto care nel futuro, magari ricevendo una dolce e appassionata lettera d’amore da equitalia, devi sapere che lavorare nel network pagando le tasse come un normale essere umano, non solo è possibile ma è anche piuttosto facile.
Nel caso in cui lo fai come secondo lavoro, dovrai però prestare attenzione ad alcuni aspetti importanti.
Se si ha già un lavoro da dipendente, in genere non c’è nessun particolare problema, visto che i vari contratti collettivi nazionali privati non menzionano espliciti divieti per svolgere questa attività.
Esistono invece delle limitazioni per i dipendenti di alcuni enti pubblici, come ad esempio per chi fa parte delle forze dell’ordine, esercito incluso.
A volte molti hanno la necessità di svolgere l’attività solo part-time.
Se hai già una partita IVA e svolgi un’attività autonoma, molto dipende dal tipo di attività alla quale ti dedichi e a quanto incidono sui tuoi guadagni quelli provenienti dal MLM.
In ogni caso potrai fare due o più lavori senza problemi, basta solo organizzarsi!
Chiedi ad un professionista fidato che saprà darti indicazioni su misura per te.
Delle limitazioni sussistono poi per i trattamenti pensionistici e previdenziali, ad esempio se si ha diritto ad una pensione di invalidità questa potrebbe essere revocata se lavorando nel network marketing si inizia a guadagnare bene.
Anche gli assegni di disoccupazione, di mobilità e la cassa integrazione potrebbero subire riduzioni.
Non si tratta di problematiche particolari e non bisogna farla tragica come fanno in tanti… anche perchè, se vuoi iniziare a fare Network Marketing e sei qui a leggere questo articolo, è forse perché la tua situazione non ti soddisfa proprio al 100% e vorresti avere qualcosa di meglio dalla vita.
Tutti questi piccoli “supporti statali” non porteranno mai alla libertà finanziaria nessuno e anzi, molte volte si trasformano in grossi limiti psicologici.
Concludo questo discorso con questa domanda: tu e la tua vita, tutti i tuoi sogni e tutto il tuo prezioso tempo, valete 500 euro, 1000 euro al mese tutta la vita?
Ti invito a leggere i consigli e i pensieri dei più grossi personaggi e milionari del mondo sull’industria del MLM.
Quello che devi sapere sulla questione network marketing e tasse
Spesso sentiamo dire e leggiamo in giro che le leggi e il fisco italiani sono qualcosa di estremamente complesso.
In realtà se ci si concentra su singoli aspetti, come ad esempio il network marketing, non c’è poi così tanto da sapere o capire.
Se poi svolgi altre attività, hai dei beni, delle proprietà, degli investimenti, ecc., senza dubbio sarà il caso che ti affidi ad un commercialista o ad altri professionisti.
Capire comunque le linee guida per quanto riguarda la tassazione delle attività di MLM non è un particolare problema, anche se non sei un esperto di economia.
L’attività di network marketing è soggetta nel nostro Paese a una trattenuta definitiva alla fonte, questo significa che l’azienda di MLM con cui lavori, nel momento in cui eroga le provvigioni, avrà già trattenuto l’importo destinato al fisco.
I compensi ottenuti dai distributori sono quindi al netto delle tasse.
La ritenuta applicata è del 17,94%, infatti l’aliquota IRPEF è del 23% sul primo scaglione d’imposta, calcolata sul 78% dell’imponibile. Inoltre essendo una trattenuta alla fonte, non sussiste l’obbligo di presentare la dichiarazione dei redditi.
Quindi se conosci o ti hanno presentato networker che non fanno dichiarazione dei redditi, non etichettarli come evasori: funziona così.
In un certo senso è come se il loro reddito venisse da lavoro dipendente, i soldi che ricevono sono già tassati.
Ok?
La citata ritenuta si applica sia alle entrate generate da vendita diretta che ai compensi derivanti dall’attività della propria rete e ad eventuali bonus di produzione (tipo Bonus generazionali, Bonus mondiali, ecc., ecc.,…)
Un altro aspetto molto importante ed interessante è che i guadagni percepiti nel network marketing come incaricato alle vendite, non fanno cumulo con altri redditi, per cui non sussiste pericolo di aumenti di aliquota.
Superati i 5000 euro netti di guadagno annui sarà necessario aprire la partita IVA e iscriversi all’Inps, nella gestione separata (come un lavoratore autonomo), secondo la legge numero 335 del 1995 che prevede un contributo complessivo del 28,72%, con un terzo a carico dell’incaricato alle vendite.
Il restante 9,24% sarà quindi versato all’INPS da parte dell’azienda, che lo tratterrà direttamente dai compensi del distributore.
Anche se si superano i 5000€ netti all’anno di guadagno, derivanti da attività di vendita nel network marketing, la trattenuta sarà sempre del 17,94% e non si dovrà presentare dichiarazione dei redditi.
Naturalmente se si hanno anche altre entrate la cosa potrebbe cambiare e in questo caso ti consiglio di parlare con un commercialista o affidarti a un buon CAF nella tua zona.
Altra cosa molto interessante è che l’attività di incaricato alle vendite non è soggetta agli studi di settore, non serve neanche iscriversi alla camera di commercio e non si è soggetti all’IRAP, l’imposta regionale sulle attività produttive.
In sostanza l’unico obbligo al quale è sempre chiamato un networker è quello di rispettare le varie scadenze per il pagamento dell’IVA, l’Imposta sul valore aggiunto, visto che le provvigioni percepite dalle aziende di MLM sono al lordo e quindi sarà compito dell’incaricato stesso versare l’IVA nelle singole scadenze del 16 marzo, 16 maggio, 16 agosto e 16 novembre.
La dichiarazione IVA avverrà invece annualmente con il Modello Unico.
Inoltre Il 27 dicembre, è il termine ultimo per il versamento dell’acconto IVA dovuto per le liquidazioni periodiche di chiusura dell’ultimo mese o dell’ultimo trimestre dell’anno.
Normalmente per non correre rischi di commettere qualche errore o scordarsi qualche scadenza è meglio rivolgersi ad un consulente che prepari le varie F24 da inviare all’Agenzia delle Entrate.
Mediamente un bravo commercialista privato può costare circa 800-1000 euro l’anno ad un distributore, quindi fai i tuoi conti e in base a quanto guadagni vedi se è una cifra che ritieni di poter sostenere senza troppe difficoltà.
Se questa opzione non ti soddisfa allora con circa 300 euro all’anno puoi mettere tutto in mano allo Studio Consult di Montecatini Terme. Questo è l’UNICO studio italiano associato AVEDISCO (Associazione Vendite Dirette Servizio Consumatori), quindi vai a botta sicura, non preoccuparti.
Sicuramente avere un professionista che ti segue per quanto riguarda gli aspetti fiscali potrà farti sentire più sicuro e aiutarti a crescere concentrandoti su aspetti più importanti per guadagnare sempre di più, il tutto nel pieno rispetto delle leggi italiane.
Le migliori aziende di network marketing in genere danno accesso ai loro distributori a delle aree riservate sui loro siti, all’interno delle quali, oltre ad effettuare e gestire gli ordini, è anche possibile accedere a fatture e altri documenti utili per la gestione della propria attività sul piano fiscale.
Anche il materiale informativo e formativo realizzato dalle aziende spesso contiene informazioni utili su questioni legali, fiscali e contributive, se proprio non ci capisci nulla, gira questi materiali al tuo commercialista, così che possa spiegarti nel concreto cosa fare, per essere sempre in regola ed evitare spiacevoli sorprese.
Le tasse e il network marketing: sono tutti evasori?
Tutti si lamentano delle tasse, ma evitare di pagarle non è certo la soluzione e anzi, se si riducesse l’evasione fiscale, un fenomeno molto diffuso nel nostro bel paese, le tasse sarebbero più basse per tutti.
Spesso si pensa che il mondo del network marketing si muova in una zona grigia fatta di evasione, che lavorare come distributore non sia un vero e proprio lavoro e che in sostanza, lo si faccia in nero.
Sono certo che anche tu hai sentito spesso discorsi come questo… vero o vero? 😉
Senza dubbio c’è chi lavora nel MLM e non paga le tasse dovute, ma quanti muratori, idraulici, dentisti o imprenditori fanno altrettanto? Come sempre il problema non è certo il business, ma le persone.
Per quanto riguarda le aziende e le più grandi realtà del network marketing che operano in Italia spesso aprono da noi delle srl (o altre tipologie di società), proprio per poter pagare le tasse e rispettare in tutto le leggi locali.
Con i distributori le cose si complicano un po’.
Quante tasse pagare e come pagarle dipende da vari fattori, ma di sicuro se una persona è onesta e informata, troverà di sicuro anche con il supporto dell’azienda con cui collabora, il modo per mettersi pienamente in regola.
Tassazione e aspetti fiscali: i riferimenti normativi
Se vuoi approfondire cosa dice la legge italiana sul network marketing e in particolare sugli aspetti fiscali di questa attività, ti rimando alla lettura della legge 173/2005.
In particolare per i regolamenti relativi al lavoro del distributore visiona anche il Decreto legislativo 114/1998.
Per gli aspetti fiscali prendi visione del Decreto del Presidente della Repubblica 600/1973. Per capire meglio come avviene la contribuzione all’INPS leggi invece la Legge 335/1995.
In ogni caso per approfondire bene questo discorso, leggi questo articolo.
Una cosa importante per concludere: non sono un esperto in materia fiscale.
Lavoro, studio ogni giorno, pago le tasse, conosco quella che è la mia situazione e mi muovo di conseguenza.
Ho riportato alcuni riferimenti che penso possano servire a molte persone che si avvicinano al network marketing o che magari già ci lavorano, ma non sanno bene come muoversi.
Naturalmente la situazione di ogni distributore può cambiare in modo significativo, in base ad eventuali altre attività, che svolge come dipendente o come autonomo e ad eventuali altre entrate.
In caso di dubbi o situazioni particolarmente complesse il mio consiglio è questo: non improvvisare mai.
Altra cosa fondamentale: non fidarti troppo di quello che puoi leggere in giro sui social o su qualche blog fatto da failman inesperti.
Affidati a professionisti esperti che hanno già raggiunto il successo in questo settore, che pagano le tasse in Italia e possono dimostrartelo con i fatti, così potrai dormire sogni tranquilli e potrai concentrarti sulle cose veramente importanti: trovare nuovi clienti e far crescere la tua rete.
Prima di concludere, voglio consigliarti vivamente la lettura di queste 5 guide importantissime, non perdertele!
- Network Marketing Italia: facciamo chiarezza! (con video)
- Come guadagnare davvero nel network marketing? I 6 passi con video!
- Network Marketing e Multi-level Marketing: la guida definitiva.
- Come avere successo nel network marketing: i 7 passi. (con video)
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Eccoli:
Ciao e a presto, ci vediamo sul campo!
E nel Blog, ovviamente 🙂
Riccardo Di Gasparro
Ciao Riccardo! Grazie! Solo una richiesta di chiarimento. Il discorso relativo al versamento dell’iva vale solo per chi ha guadagni sopra i 5.000 euro all’anno e apre quindi partita iva o a prescindere da tutto ciò? Grazie infinite
Straordinario articolo! Chiaro, puntuale, veritiero e, come sempre…esaustivo! Grazie Diamond!
Preciso come sempre. Tutti i dubbi e incertezze svaniscono.
Grazieeeee davvero esaustivo.
Grazie Mimma!
Ok volevo solo più informazioni,so perfettamente che la azienda e molto seria e non sgarra in nulla.grazie di queste preziose informazioni ciao
Salve, un’informazione ma in caso di attività da dipendente, nel caso si vada in disoccupazione, quest ultima si rischia di nn percepirla qualora si faccia network marketing con partita Iva aperta? Grazie
Ciao Angela, da come ricordo c’è il rischio ma non ti confermo. Questa cosa è bene chiederla a un commercialista di fiducia.
Ciao, un’informazione. Se percepisco reddito di cittadinanza posso fare network marketing?
Buongiorno, il reddito da MLM entra nel calcolo dell’ISEE?
Grazie
Buon pomeriggio. Io svolgo attività di incaricato per una nota azienda di ML, con guadagni miseri (10-15 euro al mese). Dopo 5 anni, solo quest’anno mi hanno richiesto il Cud alla presentazione del 730. Come mai?
Ciao Giulia, ti consiglio di chiedere direttamente al tuo supporto aziendale o se non trovi risposta, allo studio consult di Montecatini Terme. Se è una nota azienda dovrebbe essere legale in Italia, quindi se segui le mie istruzioni arrivi facilmente all’obiettivo. A presto!
Buongiorno
X quanto riguarda il conteggio contributi X la pensione come si calcola
Complimenti davvero per l’articolo..
Sono molto contento nel leggerlo..
Buongiorno se si fa network marketing se si va in disoccupazione bisogna dichiararlo anche se non si supera la soglia dei 5000eu all’anno?
Grazie mille
Salve,ho letto l’articolo…ed essendo disoccupata percepisco la NaSpi..vorrei sapere se posso cominciare a lavorare con una delle diverse aziende,e se nel caso la disoccupazione cesserebbe.
Poi un altra domanda mi è stato cmq suggerito appunto dall’azienda di cominciare con il nome di mio marito che attualmente ha un lavoro di operaio,risulterebbe come un secondo lavoro per lui..ma per non avere appunto problemi con il fisco..voglio informarmi bene!!grazie in anticipo!!